Emergenza violenza
Emergenza violenza
Horresco referens – "inorridisco nel riferirlo" – ma cammino per strada e
ancora incontro persone col volto coperto fino alla radice del naso da
lugubri mascherine. È una psicopatologia, lo so, son persone vittime di
penosi squilibri emotivi, verso le quali dovrei esser comprensivo e
tollerante. Non me la prendo con l'inverno perché è freddo o con una
spina perché punge. Mi copro, mi metto dei guanti. Tuttavia, lo
confesso, non riesco a odiare l'inverno o le rose. Al contrario, quando
penso a quelli – politici, giornalisti, gente comune – che avrebbero
gioito nel privarmi d'ogni bene, nel mettermi in galera, nel torturarmi
o nel condannarmi alla pena capitale, un pizzico di risentimento
ancora lo provo. Mi sembrava d'esser diventato un criminale, un
pericoloso latitante, un maniaco, un assassino seriale o qualcosa del
genere. E solo perché, a differenza di loro – "cittadini responsabili" –
non m'ero fatto inoculare. La 'responsabilità'! Per la miseria, pensavo
fosse una parola seria. Ora non riesco più a soffrirla. Quando la sento
mi si arricciano persino i peli del naso. Lasciatemi essere
irresponsabile, incosciente, senza rispetto. Quando vedo qualcuno con
la mascherina, vorrei prenderlo a sberle. Ma trattengo i miei istinti
violenti.
Non come quel tale che ha dato uno schiaffo a un ex-presidente del
Consiglio, famoso per i suoi decreti salva vita, o salva nazione, efficaci
come quelle operazioni chirurgiche di cui si dice che "son riuscite
perfettamente. Il paziente è morto". Naturalmente tutti han deplorato,
anche quelli che ne hanno goduto. Il facinoroso è stato subito
identificato come novax, membro cioè di quella famosa setta di
selvaggi cavernicoli che rifiutano i dogmi della scienza e godono nel
diffondere malattie mortali. Questo gesto – lo schiaffo, intendo – è la
dimostrazione che i novax sono "gente irresponsabile". Che un governo
massacri un intero Paese è normale e nessuno si sogna di farne un
dramma. Ma appioppare un ceffone a qualcuno, a un politico, in
pubblico! I politicamente educati hanno ovviamente ricordato che "il
dissenso è consentito (sic!) ma non la violenza".
E mi stupisco che non l'abbiano definita 'violenza fascista',
epiteto evergreen, che non perde mai il suo appeal democratico. Come
non pensare al fanatico che a Bologna, nel '31, schiaffeggiò Toscanini,
reo di non voler dirigere Giovinezza? Va da sé paragonare i novax ai
fascisti che in quell'occasione aggredirono il Maestro (che in una
lettera al Duce li definì "masnada inqualificabile"). Dopo l'affronto
Toscanini lasciò l'Italia, dove tornò solo a guerra finita. Ma non
allarmatevi. Il politico in questione è meno orgoglioso e non ci
abbandonerà. Come papa Bonifacio VIII dopo lo schiaffo di Anagni,
benedirà e ringrazierà i cittadini civili, che l'hanno difeso dalla
violenza incivile dei non vaccinati. E certo perdonerà il novello Sciarra
Colonna, che non sapeva quel che faceva. L'episodio sarà ricordato nei
libri come "lo schiaffo di Massa". Esempio di corsi e ricorsi storici.
D'accordo, una sberla è un gesto manesco. Ma francamente m'è parso
piuttosto un buffetto, senza l'intenzione di causar dolore, se non
all'amor proprio. Non so se sia stato 'pedagogico', come vorrebbe il suo
autore. Ma nemmeno lo direi irresponsabile. Chi fa un atto
dimostrativo davanti a tanta gente se ne prende ipso facto la
responsabilità. O s'intende forse che il presunto novax non ha tenuto
conto delle conseguenze del suo atto? Ora, a parte un leggero
arrossamento cutaneo per l'ex-presidente (per altro i politici non
arrossiscono facilmente) o una denuncia contro l'aggressore, non vedo
quali effetti perniciosi possa avere quello schiaffetto per il Paese o per
la salute pubblica. Ma l'occasione era troppo ghiotta per lasciarsela
sfuggire. "Avete visto? Sono degli irresponsabili". Ammettiamo pure, se
vi fa piacere, che quel tizio sia un irresponsabile (ammesso e non
concesso). Quindi, automaticamente lo sono tutti quelli che non si
sono vaccinati? Se fosse stato un idraulico, avreste detto che tutti gli
idraulici sono degli irresponsabili? Non è logico. Ma come si fa a
pretendere la logica da certi politici o giornalisti? Sarebbe come
aspettarsi che nevichi nel deserto.
Comunque l'OMSS, l'Organizzazione mondiale della Schiavitù
Sanitaria, dice che l'emergenza Covid è finita. Cadono tutte le
prescrizioni, le limitazioni, i divieti. Siamo dunque guariti dalla
pandemenza? Usai questo termine la prima volta tre anni or sono. Ne
è passata di acqua, anzi di lacrime e sangue, sotto i ponti! Ma non
illudiamoci. I pandementi, gli ultracovid, sono ancora tra noi. E
qualcuno di loro già frena, suona l'allarme: non possiamo abbassare la
guardia, il virus evolve. E intanto l'uomo involve. Secondo la mia teoria
– che è l'esatto contrario di quella darwiniana, e che qui semplifico per
non tediare la gente con argomenti scientifici – stiamo diventando dei
babbuini. Sul virus non mi esprimo. Non so neppure se esiste. Se
l'ipotesi di una sua evoluzione si rivelasse esatta, forse tra un po' lo
vedremo girare per le strade guardando uno smartphone, come fanno
alcuni animali quasi umani.
Come siamo usciti dall'emergenza Covid? Francamente non lo so. Non
capisco come possa finire un'emergenza che non è mai cominciata. A
meno che non ci siamo entrati per finta. Allora ne usciamo allo stesso
modo, fingendo. Certo, non nego i morti, le tragedie umane, gli sfaceli
provocati dai DDL, ma non ho mai pensato che di tutto quel
pandemonio fosse responsabile un misterioso virus (tra parentesi,
decidetevi. Odiate il virus perché è responsabile ma odiate gli
irresponsabili. Forse il problema è l'odio). Chi l'ha mai visto questo
fantomatico killer? Potrebbe essere Topolino o Babbo Natale.
L'avessero chiamata "emergenza umpa lumpa" l'avrei trovato altrettanto
credibile. Vorrei piuttosto leggere un giorno, in prima pagina, che è
finita l'emergenza libertà. Ma resterà una pia illusione. Intanto ecco un
altro con la mascherina. Mi prude la mano. Ma non voglio finire io in
prima pagina. Per colpa mia direbbero che v'è nel Paese una
'emergenza violenza.
di Livio Cadè
per EreticaMente