IO RAZZISTA ?! 


Credo sia necessaria una premessa, vista la confusione mentale e la distorsione etimologica ( creata appositamente) del significato della parola razza e dellʼaggettivo razzista. Questa doppiezza e mistificazione semantica esercitata dai mass-media secondo una logica preordinata ordinata dal Dominio, conduce gli ultimi uomini sia a perdere i punti di riferimento, sia ad un disordine psicologico, fino a caos del processo cognitivo con la perdita della ragione critica.

Lʼutilizzo di termini come democrazia o fascismo,è oggi condizionato da diktat semantici imposti nella neolingua del Nuovo Ordine Mondiale. Si pensi che per democratico, al contrario di esprimere il concetto di una forma di governo, è oggi, con la manipolazione delle coscienze, diventato sinonimo di educato, onesto, buono.

Per la stessa ragione strutturale imposta il termine fascismo è divenuto sinonimo di ignorante, arrogante, cattivo.

Bisogna dar atto al Dominio che con la complicità pagata o politicamente corretta dei loro sciocchi servi, la battaglia delle parole è stata da lui vinta, per cui il termine razzista è diventato sinonimo di crudeltà, superbia e disumanità. Sul significato ed etimologia del vocabolo razza possiamo dire che derivi dal latino ratio, che ha il significato di qualità, natura (cif. Varrone, Cesare, Cicerone) trasformandosi in seguito in razza dallʼaccusativo rationem -ragione- utilizzato da Macchiavelli e Boccaccio e successivamente introdotto nelle lingue spagnola ( raza), Portoghese ( raça) allʼiglese ( race) al tedesco (Rasse).

Dalle potenze vincitrici dallʼultima guerra europea si studiò un termine che identificasse le presunte atrocità commesse dagli sconfitti, penalizzare la loro memoria genetica e storica, annientare tramite una terminologia ogni anelito sulle "verità storiche" imposte e nel complesso suscitasse un istintivo ribrezzo ed orrore.

Per cui i razzisti, come criminali in essere o pazzi pericolosi devono essere perseguiti oggi dalle leggi democratiche ( imposte dalle lobbie ) e come avverrà un domani quando saranno rinchiusi in istituti psichiatrici (manicomi) come avveniva nella libera e democratica URSS con gli oppositori al Sistema.

Su tale linea ovviamente lʼoperare antirazzista diviene la meritoria opera di educatori di umanità smarrite, di cacciatori di malvagi ed ignoranti. Normalmente lʼantirazzista (rieducatore e poliziotto del pensiero debole) è un benpensante, politicamente corretto, un essere "illuminato" che può dare patenti di moralità, che si pone al di fuori e al di sopra dei un mondo dove esiste il problema ( ad esempio nelle periferie dove sono posteggiati i migranti, infatti lui vive non nelle borgate ma nei quartieri bene non toccati dal problema ) che respinge il problema che prima che razzista è di ordine pubblico ed organizzazione, e lo nega semplicemente perché i suoi compagni di merende sono i politici buoni ( cioé antifascisti) ed i poteri forti ( banche, logge, lobbie).

A nessuno dei buoni antirazzisti verrebbe mai in mente dʼessere coerente ed esaminare lʼorigine del problema che è il neo colonialismo, lo sfruttamento delle risorse naturali di quei Paesi dʼAfrica dove governanti corrotti al soldo del Dominio, opprimono i loro popoli. Lo stesso Dominio che come sempre gioca su due tavoli con la complicità - non importa se voluta o per ignoranza- della Destra e Sinistra, che ha creato a tavolino le olo- menzogne, che ha creato il problema e che lo gestisce sulla pelle dei Popoli, che impone la sistematica distruzione culturale, estetica e sentimentale di quel sistema di valori europei dei nostri Padri e che dovrebbe rappresentare il domani dei nostri Figli.Da qui il senso di colpa dei nostri concittadini che quando subiscono una violenza vera o presunta fisica o psichica dai migranti iniziano il loro discorso con un "io non sono razzista, ma...". Un scusarsi a priori dettato dalla paura dʼessere additati come criminali razzisti, quando desiderano solo il rispetto di regole e leggi a cui loro come italiani devono sottostare ma dalla cui osservanza sono essenti gli "ospiti". Quindi un problema non tanto razzista ma di ordine pubblico e convivenza.

Eʼ vero altresì lʼignoranza di chi subisce tali vessazioni che di chi è strumento, magari inconsapevole, del "Piano Kalergi". Razzista nellʼaccezione corretta del termine deve essere colui che è consapevole delle diversità naturali, biologiche e spirituali tra gli uomini ed i popoli, rispettando le identità dei singoli ed delle etnie. Tutti, ripeto tutti, siamo oggi vittime di quel Dominio che vuole cancellare le differenze per creare una massa amorfa di schiavi del pensiero debole.

Non è un caso che l'accelerazione di taluni fenomeni disgreganti nella società ma direi nello stesso uomo non siano dovuti ad infiltrazioni d'agenti del nemico tramite l'inquinamento delle coscienze e dello spirito. Possono essere fenomeni più rimarcati come mode, musica, cinema, tv, e già qui possiamo vedere la malefica alleanza tra una destra che controlla i mass media - non mi riferisco ai soli telegiornali- ed una sinistra che ha perso tutta la sua carica rivoluzionaria per diventare maître à penser nei salotti televisivi e no, stipendiata da quella stessa destra che dice di combattere. Mi riferisco a forme "più sottili" di inquinamento per il controllo del pensiero e delle azioni degli individui, in parole povere al controllo remoto delle coscienze e delle intelligenze. E le vittime lo siamo tutti...bianchi, neri e gialli.

La soluzione? Cercare tra quei popoli depredati che maggiormente subiscono le violenze di un Dominio apolide capitalista gli elementi ancora non inquinati, orgogliosi della propria identità etnica, consapevoli che in primis sono i loro corrotti governarti venderli come schiavi al consumismo occidentale, per intraprendere una battaglia identitaria al di fuori delle ideologie, delle guerre di religione legate ai monoteismi semiti, e soprattutto liberi dalle fuorvianti parole dʼordine imposte dai loro e nostri nemici.

Francesco Torriglia

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