LA PUBBLICITA’ AL SERVIZIO DEL DOMINIO 


Una volta si parlava di proiezioni sublimali per indicare quel sistema di inserire un fotogramma ogni 36 fotogrammi di una pellicola cinematografia: l'occhio non lo precetta mentre il cervello si. Si fecero prove durante un film in una sala cinematografica in america e il risultato fu che nell'intervallo gli spettatori si alzarono per andare a comprare la marca di sigarette inserita in quel fotogramma, Naturalmente le proiezioni sublimali furono vietate ( così almeno si è detto ).

Tempo fa assistetti in Francia alla proiezione del film "Le Dclic" tratto dal fumetto di Miro Manara, in cui erano presenti e pubblicizzate delle proiezioni sublimali. Orbene, i fotogrammi erano ben percettibili dall'occhio e personalmente non mi causarono alcuna reazione. Sarà che ad un erotomame raffinato come il sottoscritto la visione esplicita di un sesso femminile non dice niente sul piano erotico, sarà perché il fotogramma inserito era troppo individuabile dall'occhio che l'effetto fu nullo, a parte la storia intrigante del film che non aveva certo bisogno da simili marchingegni.

Oggi però gli attuali pubblicitari non hanno bisogno di proiezioni sublimali per far recepire al cervello della plebe davanti alla tv il loro messaggio.

Vi invito a guardate i "consigli per gli acquisti" che interrompono ormai tutti i programmi televisivi, siano essi talk show, film, documentari o telefilm.

Vi propongo alcuni esempi:

Tempo fa l'agenzia di incontri MEETIC proponeva incontri tra individui eterosessiali , poi passò a proporre incontri tra singoli bisessuali o apertamente gay, oggi lo spot è rivolto esclusivamente a chi vuole rimorchiare una persona del suo stesso sesso. Il messaggio è: la normalità non è più la coppia etero, ma la coppia omosessuale.

Passiamo alla pubblicità del deodorante DAVE. Dove una volta si sarebbero usate delle belle modelle, oggi volutamente sono utilizzate delle ragazze sovrappeso, decisamente non carine per usare un eufemismo. Il messaggio è chiaro: la bellezza è colpevolizzata a vantaggio di chi è fisicamente non bello.

Pubblicità degli assorbenti femminili Niveina trovata bellissima del giornale di regime Il Fatto Quotidiano, ma che ha suscitato proteste del mondo femminile. Schifo, sdegno, choc, mancanza di pudore, gratuità, ineleganza, volgarità, inadeguatezza, vomito, disgusto, disprezzo, porcata, repulsione, indecenza, i commenti delle donne dirette interessate. E potremmo continuare. Basta rimandare alla pagina Youtube dello spot per leggere i commenti sconcertati - lo ripetiamo - soprattutto del pubblico femminile.

Senza arrivare a concetti di religioni che consideravano impura la donna nei giorni delle mestruazioni, era di buon gusto trattare il tema con discrezione e buon gusto. Invece anche qui le modelle non sono per nula aggraziate, quasi tutte di colore, e vengono mostrati gli assorbenti sporchi: nulla di più disgustoso. Sarebbe mostrare nella pubblicità della carta igienica la foto della stessa dopo l'uso. La bellezza femminile di Botticelli sostituita dallo scat.

La crema solare Ambra ci presenta una "tipica" famiglia italiana che gioca sulla spiaggia: il padre, la madre e un figlio sono biondi, mentre l'altra figlia è negra o dovremo dire per essere politicamente corretti di colore? Ma noi non siamo politicamente corretti ed usiamo vocaboli presenti in dizionari come La Treccani, lo Zingarelli o il Nuovo Devoto. Loro invece i pubblicitari sono sodali con la vulgata imposta dal Dominio per cui in una famiglia tipica italiana deve esserci almeno un figlio di colore e magari l'altro omosessuale.

Ma altri esempi non mancano certo: dal cornetto gelato, al profumo, ai surgellati le coppie sono sempre interrazziali come se questa fosse la normalità nelle coppie italiane.

Se poi prendiamo la pubblicità delle auto ecco che tutte le marche vi invitano ad acquistare una vettura green, perché è alla moda e fa bene all'eco sistema. Dimenticando però di dire che per costruire simili auto come per i computer e i telefonini occorrono le "terre rare" che si trovano principalmente in Africa, in Congo in particolare e che per il possesso di questi territori è in corso da anni una guerra che ha fatto già 20 milioni di morti. Ma a lor signori cosa frega: questi morti sono africani che vivono in Africa, a casa loro, mica sono (mi)migranti condotti in Italia per servire le OGM, la Caritas o per delinquere.

Il primo esempio di pubblicità degenerata fu di Oliviero Toscano per la Benetton ( guarda caso), ignobile sia come individuo che come padre. Il cui genitore si vantò di aver fotografato la macelleria di Piazzale Loreto. "Buon sangue" non mente..ieri al servizio dei partigiani oggi del Dominio: due facce della stessa medaglia: nei secoli complici.

Di Francesco Torriglia

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