USCIRE DALLA CRISI ESISTENZIALE E DALLA CRISI POLITICA

Solo da un grande caos può nascere una stella...parafrasando Nietzsche solamente con lo scontro di due paradigmi teorici si può avere un cambio.

In tempi normali si vivacchia, si vegeta. Solo al momento di un terremoto di civiltà gli uomini. chi è rimasto uomo, cerca "altro".

Solo da una grande sofferenza può nascere un altro mondo. Ed i criminali che ci governano, burattini e/o burattinai, si nutrono della sofferenza del popolo.Simili a Dracula succhiano segue ed energie agli uomini, conducendoli nel migliore dei casi in uno stato di depressione permanente, in una sindrome di Stoccolma in cui chi è reso schiavo è felice di esserlo, adorando le catene che il padrone gli ha imposto.

I nostri nemici sono esperti in scienza della manipolazione e propaganda ( crateologia), sanno come ingannare il popolo e farlo obedire felice della propria schiavitù. Sta a noi, non depressi, anime antiche, a portare avanti una battaglia di verità anche per coloro che la verità non vogliono ascoltarla.

Dobbiamo convincerli a strappare il velo di Maia, anche se sarà un duro lavoro. Loro sono ormai condizionati dal tempo delle scuole elementari a credere alle verità ufficiali, a seguire le mode imposte dagli invasori americani, a subirne tutte le forme che hanno portato alla distruzione della nostra Civiltà, dal vivere una vita senza spiritualità al rinnegare il proprio sesso in nome di una dottrina transgender insegnata ora ai più piccoli confondendo le loro menti.

Questo è quello che coloro che ci governano portano innanzi: confusione e caos.

E la gente delega: in politica e nella vita, aspettando una sorta di messia che risolva loro i problemi. Plotino diceva che non vi è un dio per chi non sa combattere. E chi non sa combattere è un imbelle, un imbecille. Di questa triste realtà noi dobbiamo prenderne atto, se vogliamo cambiare quello che c'è da cambiare in Italia e nel Mondo.

Nel momento in cui si ci rende conto che il potere appartiene a noi, che ci è stato scippato da farabutti politici ed usurai senza scrupoli possiamo andare oltre.

Ma per farlo bisogna cambiare dentro. Fare una rivoluzione interiore e solo dopo sarà possibile cambiare il sistema.

Il potere è forte e furbo. E' arrivato a far credere che la politica è cosa sporca ( in realtà è sporca perché lor signori l'hanno sporcata) ed allora abbiamo visto come hanno creato un movimento guidato da un guitto telediretto che proclamava che loro erano gli onesti. i migliori, per poi dopo essere arrivati nelle stanze dei bottoni rivelarsi i più truffaldini, incompetenti, farabutti politicanti sulla piazza.

Per questo continuamo a ripetere che non serve cambiare partito ma serve cambiare l'Uomo. Per cui da la sofferenza attuale deve nascere la spinta a fare altro. Sostituire l'attuale sistema con un altro sistema è cosa sciocca ed inutile. Si deve comprendere che fare politica è prendersi cura del bene comune, cercare di fare la felicità del Popolo non opprimerlo o usarlo per i propri interessi personali, di partito o di loggia.

Da persone, da elettori bisogna tornare ad essere individui, uomini e donne che sanno chi sono e cosa vogliono. Che non credono più alle promesse dei partiti, alle ideologie dei secoli passati, ma credono all'Idea di una Weltanschauung , cioè ad una visione del mondo, ad una concezione della vita che ha una sua antropologia, la sua sociologia e la la sua metafisica. La crisi del mondo moderno deve portare al punto di rottura.

Bisogna dare un senso a quello che sta avvenendo, bisogna divenire come colui che uscì dalla caverna di platonica memoria e vede la luce del sole e capì la verità e torno nella caverna per liberare la mente dei suoi propri compagni che erano prigionieri. Ed è quello che oggi succede: sempre più individui che vedono la luce mentre altri restano incatenati e con le mascherine a seguire i dettami di uno sporco affarista che non ama l'Italia e gli italiani, perché incapace di amare.

Questo hanno gli ultimi uomini tra le rovine: la capacità di amare...di cercare la felicità.

Di Francesco Torriglia