NOI STIAMO CON PUTIN

NOI STIAMO CON PUTIN

Detto così può sembrare lo sfogo di un tifoso di una guerra trasformata

in una partita di calcio.

Ma non è così. Non è certo una dichiarazione dovuta alla pancia ma

dettata dalla nostra Weltanschauung, per uscire dagli abissi della

contemporanea postmodernità.

Potremo qui disquisire sulle ragioni della speciale operazione militare,

sui 14 anni di massacri nel Donbas, sulla follia di un comico con i tacchi

a spillo, ma invece vogliamo parlare di guerra per la Civiltà.

Da un lato abbiamo il pensiero debole configurato dallo scientismo, dal

materialismo, dal liberismo nichilista.

Dall'altra abbiamo la figura del Soggetto Radicale che è chiamata a

rispondere ai quesiti essenziali del nostro tempo. Questa figura agisce

all'interno di una sfera temporale delineata in modo asimmetrico rispetto

alla comune e rigida visione lineare del tempo storico, che si

accompagna a costruzioni politiche paradigmatiche di tipo progressista

o conservatrice, che sono le due facce della stessa medaglia.

Per dirla come Bruno Bauer "non è tetro il mio sguardo. che vede, pur

nella dissoluzione, un fertilissimo germe di vita". Il nostro è uno sguardo

indirizzato alle stelle, ma con i piedi ben fissi al suolo, dell'Uomo in piedi

tra le rovine, in una postura che incarna l'avis mundi e penetra con uno

sguardo simbolico e analogico gli spazi del cosmo.

Per affrontare le sfide del globalismo, del nichilismo e del materialismo

dobbiamo ricorrere all'ermeneutica: Secondo il più importante dei filosofi

"ermeneutici" contemporanei, Martin Heidegger, per un'ignota

comunanza di radice, "Questo termine si può connettere al dio Ermes in

un gioco del pensiero che è più vincolante del rigore della scienza.

Ermes è il messaggero degli dei che fa da tramite tra questi e gli uomini

rendendo loro chiaro il pensiero divino." Viene attribuita a Hermes anche

la scoperta del linguaggio e della scrittura cosicché gli uomini possano

tradurre in finito ciò che vi è d'infinito nei loro pensieri.

Dunque l'ermeneutica creativa permetterà agli uomini (post)moderni di

scoprire e comprendere le strutture mitiche e simboliche che sono ormai

sepolte nella loro lunga storia spirituale dimenticata e nell'inconscio dei

laici contemporanei, e permetterà loro di impegnarsi nel confronto,

nell'incontro e nel dialogo con l'altro mitico e religioso non occidentale.

Il mondo post-moderno in cui viviamo è basato sulla sistematica

inversione dei valori tradizionali, sull'idea che l'uomo possa vivere una

vita soddisfacente senza alcun rapporto con l'eternità.

Il grande appeal del liberismo è la ricchezza materiale, per cui le

persone in buona fede sostengono l'idea che il liberalismo sia una forza

positiva.

Nel discorso di Putin abbiamo apprezzato, e facciamo nostro, la critica

all'agenda 2030, quella che vuole abolire il termini madre e padre per

sostituirli con genitore 1 e 2, l'indottrinamento dei bambini in più tenera

età dei dogmi dell'ideologia transgender, di un governo mondiale che

annulli le specificità dei vari popoli e razze, tranne una, quella di lor

signori, quella del Dominio. Una versione moderna e riveduta dei

"Protocolli sei Savi di Sion". Per questo stiamo con Putin contro questo

occidente costruito nelle logge di Londra e Wall Street ed esportato

grazie ad Hollywood, la televisione, alle redazioni dei giornali

collaborazionisti, ai nostri politici venduti. Questa di Putin è una guerra

di civiltà, contro il non umano, il transumanesimo.

Dicono che il cittadino di uno di questi paesi occidentali può acquistare

numerosi prodotti e che quindi sicuramente potrà trovare la sua strada

verso la felicità. La felicità si può comprare? Quanti ordini su Amazon

rendono veramente una persona realizzata e felice?

Uno dei grandi problemi della nostra società è che si è persa l'idea di

cosa sia effettivamente il significato e l'essenza della vita. Per questo

tanti piccoli borghesi hanno paura della morte, hanno paura di morire di

Covid.

Già ai greci era chiaro che in assenza di un ordine superiore, la

massima felicità personale corrisponde alla morte. Siamo circondati da

zombi. Questo è nichilismo puro.

Una vita significativa non è resa tale da quanti beni materiali si

posseggano, ma dalla capacità di subordinare l'inevitabile sofferenza

che comporta il vivere un destino eterno e superpersonale di cui siamo

parte integrante ed essenziale.

Per questo la Tradizione è l'unico vero argine contro il nichilismo

liberale.

Francesco Torriglia

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia