LA DEMOCRAZIA È ANCORA NECESSARIA? 


La democrazia è il più difficile di tutti i sistemi di governo. I dispotismi, le dittature sono facili da gestire: comandano con la forza. Le democrazie devono invece essere consentite (dal dèmos). Per di più, sono macchine complicate perché il cosiddetto potere del popolo si sviluppa, per esteso, nella formula "potere del popolo sul popolo".

Così ci spiega Giovanni Sartori nella propria lezione "La Rappresentanza politica" tenutasi il 24 maggio 2018 e ora contenuta negli Annali del Senato dello stesso anno.

E a Norberto Bobbio, quando qualcuno gli chiese cos'è la democrazia e di definirla, lui rispondeva "Io ritengo che per dare una definizione minima di democrazia bisogna dare una definizione puramente e semplicemente procedurale: vale a dire definire la democrazia come un metodo per prendere decisioni collettive. Si chiama gruppo democratico quel gruppo in cui valgono almeno queste due regole per prendere decisioni collettive: 1) tutti partecipano alla decisione direttamente o indirettamente; 2) la decisione viene presa dopo una libera discussione a maggioranza". https://lezionisullademocrazia.it/2014/11/norberto-bobbio-che-cose-la-democrazia-secondo-lei/

Tuttavia, come ebbe a scrivere Massimo Fini, le persone non credono più a questo sistema, alle votazioni, non credono più di essere rappresentati degnamente dai candidati dei partiti, i quali giunti al seggio, governano non negli interessi del popolo, ma di quello degli altri (e per altri sappiamo chi).

Ormai, si pensa che "tutti siano uguali" che "nessuno abbia il potere di cambiare", che tutti siano destinati a normalizzarsi, in quanto costretti a piegarsi di fronte a quei poteri elitari di poche famiglie che - attraverso la prevaricazione finanziaria - stanno imperando sul mondo, senza possibilità alcuna di contrasto e/o opposizione.

E tale fenomeno non si limita solo alla nostra Nazione. Sempre più nel mondo si hanno rivolte contro i governi, i cui componenti non sono più sentiti come rappresentanti, ma come nemici. E forse non si è molto lontani dalla verità. Le leggi varate dai parlamenti non sono per il popolo, ma contro il popolo, sempre più afflitto da difficoltà economiche e sociali dalle quali si sente schiacciato inesorabilmente. Persino nel Paese delle Libertà garantite, l'America, un deputato ebbe l'ardire di affermare che «gli elettori contano poco o nulla e non sanno neanche perché e per chi votano».

Oggi, purtroppo, abbiamo assistito a troppi insuccessi della Democrazia e le persone sono disamorate a questa forma di governo che nel dopoguerra è stato inneggiato come la miglior forma di tutela dei cittadini. Il Montesquieu asserì, già nel XVIII Secolo, che in ogni Stato, vi sono tre generi di poteri: il potere legislativo (il Parlamento), il potere esecutivo (il Governo), il potere giudiziario (la Magistratura). La sua convinzione - che è passata a tutta la cultura del diritto pubblico moderno e contemporaneo, informando di sé tutte le costituzioni democratiche del mondo - è che tali poteri debbano restare rigorosamente separati e indipendenti fra loro, perché "quando nella stessa persona o nello stesso corpo di magistratura il potere legislativo è unito al potere esecutivo, non vi è libertà, poiché si può temere che lo stesso monarca, o lo stesso senato, facciano leggi tiranniche per eseguirle tirannicamente. Non vi è nemmeno libertà se il potere giudiziario non è separato dal potere legislativo e dall'esecutivo. Se fosse unito al potere legislativo, il potere sulla vita e la libertà dei cittadini sarebbe arbitrario: infatti il giudice sarebbe legislatore. Se fosse unito al potere esecutivo, il giudice potrebbe avere la forza di un oppressore".

Ma nell'era contemporanea, dove si sono verificati cambiamenti radicali sia a livello sociale che tecnologico, portando a mutamenti spesso traumatici, si assiste a fenomeni di rinascita di movimenti e ideologie estremiste.

L'AFD in Germania è cresciuto al 27,5%, in Francia Rassemblement Nationalha ottenuto nel 2019 il 23,3% e così in Inghilterra, dove la destra pur raccogliendo alle elezioni percentuali minimali che non le consentono di avere rappresentanti nelle istituzioni, negli ultimi anni ha visto i propri consensi in aumento.

Ma perché - c'è da domandarsi - questa tendenza a destra? Molti ancora dimostrano paura per gli estremismi: uno degli epiteti che oggi si usa maggiormente contro chi esprime un favore per la tradizione più rigorosa è fascista, talvolta nazista...

Viene in mente a tale proposito, la favola del Re Travicello di Esopo, in cui si narra che le rane, desiderose di avere un re, si rivolgono a Zeus affinché gliene assegni uno. Viene inviato allora come sovrano un piccolo ramoscello di albero, che però è subito contestato dagli anfibi in quanto troppo "inerme". Invocano nuovamente Zeus e questi allora invia un giovane serpente, autoritario e sicuramente d'azione... unico problema, che ogni volta che si avvicinava a lui una rana, questa veniva immancabilmente divorata. Le rane superstiti decisero di tornare sull'Olimpo, supplicando Zeus di riprendersi quel serpente malvagio. Ma il padre degli dèi disse loro: "Vi avevo mandato un buon re e voi l'avete rifiutato. Adesso, tenetevi quello malvagio".

Ma è anche vero che in tutta la storia, l'unica democrazia che funzionò fu quella di Atene, attestata da Erodoto tra il 440 e il 430 a.C.

Ma torniamo ai giorni nostri e alla nostra bell'Italia.

Con le elezioni del 2018, vinse... vinse? Chi vinse: la Lega? Il Movimento 5 Stelle?

In realtà, nessun attore in campo ha ottenuto una chiara maggioranza dalle urne. Ma sia il Centrodestra (prima forza politica) che il Movimento 5 Stelle (primo partito) dichiararono di essere in diritto di ricevere un mandato dal Presidente della Repubblica per formare un nuovo governo. Come è noto, si raggiunse l'alleanza del c.d. Governo giallo-verde, che però non ebbe lunga vita. Tuttavia, se si osserva la volontà popolare, la gente si espresse perché governasse il Movimento 5 Stelle visto che alla Camera avevano il 32,64% e al Senato il 32,18%... ma gli accordi erano che a governare fosse la coalizione che avesse ottenuto il maggior numero di voti: quindi il Centrodestra con il 37% alla Camera ed il 37,49 al Senato. Si giunse al compromesso sopra visto. Tuttavia, dopo la caduta del Governo nell'agosto 2018 per stessa mano di Salvini (appartenente ai vincitori) chi aveva perso (cioè il PD e la coalizione di centrosinistra) si trovò a prendere in mano le redini del Paese con quello che rimaneva del M5S, dal quale stavano migrando diversi deputati e senatori delusi dal repentino capovolgimento di tendenza politica del partito di appartenenza.

Si arriva al Governo tecnico Draghi... e udite udite... tutte le forze politiche, ad eccezione di Fratelli d'Italia, aderiscono e danno fiducia al nuovo esecutivo, creando massimo sconforto e stupore nella maggioranza degli italiani, che incominciano a manifestare contro tutti e tutto, fomentati anche con le norme anticostituzionali dovute all'emergenza (?) sanitaria che da ormai un anno aveva portato ancora più al baratro la c.d. classe media, sfavorita peraltro da precedenti ulteriori crisi antecedenti al Covid.

Giorgia Meloni, d'altra parte, sensibile alle urla di dolore che da ogni parte d'Italia si sollevano contro la prevaricazione finanziaria, inizia a sbraitare dagli spalti di Fratelli d'Italia contro la grande coalizione, che chiude gli esercizi commerciali e non permette i liberi spostamenti garantiti dalla Costituzione. Ma anche Salvini, appartenente al Governo, è contro il Governo... Insomma, nulla si capisce e allora pensiamo con mestizia al motto che sorge sulla bandiera brasiliana: ordo ab chao. Ma il caos invece perdura inesorabile.

Chi è contro e chi a favore? Volgarmente si direbbe "boh?" E questo termine di ampio uso popolare, diventa ancora più significativo laddove citiamo l'organizzazione internazionale ASPEN INSTITUTE.

Come si può leggere sul sito ufficiale, Aspen Institute Italia è un'associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall'approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori. (https://www.aspeninstitute.it/istituto/identita-e-missione)

Ma chi sono i membri di tale organizzazione?

I membri dell'Aspen Institute Italia sono e sono stati:

Luigi Abete

Giuliano Amato

Lucia Annunziata

Alberto Bombassei

Francesco Caltagirone

Giuseppe Cattaneo

Fedele Confalonieri

Francesco Cossiga

Maurizio Costa

Gianni De Michelis

Umberto Eco

John Elkann

Pietro Ferrero

Jean-Paul Fitoussi

Franco Frattini

Cesare Geronzi

Piero Gnudi

Mario Greco

Gian Maria Gros-Pietro

Enrico Letta

Gianni Letta

Emma Marcegaglia

William Mayer

Francesco Micheli

Paolo Mieli

Mario Monti

Tommaso Padoa-Schioppa

Corrado Passera

Riccardo Perissich

Angelo Maria Petroni

Mario Pirani

Roberto Poli

Romano Prodi

Gianfelice Rocca

Cesare Romiti

Paolo Savona

Carlo Scognamiglio

Lucio Stanca

Giulio Tremonti

Giuliano Urbani

Giacomo Vaciago

Giovanna Launo

L'Aspen Institute, fondata nel 1950, è un'organizzazione internazionale non profit voluta da un gruppo di intellettuali e uomini d'affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici in una realtà geopolitica complessa e in continua evoluzione. Il fine ultimo è incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei.

L'Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi affiliati ci sono leader della politica, dell'economia e intellettuali. Attualmente Walter Isaacson, suo presidente mondiale e CEO, è l'ex presidente della CNN, il canale televisivo statunitense più potente e conosciuto al mondo.

In Italia, l'ASPEN Institute inizia ad operare nel 1984.

L'Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell'industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica: Generali, Fincantieri, Confindustria, Rai, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat etc. Tutti i capitali italiani, di ogni settore, convergono nell'Aspen Institute come Soci sostenitori.

Mario Draghi, l'attuale Presidente del Consiglio, è anch'egli un componente dell'Aspen Institute, oltre ad essere notoriamente membro della commissione Trilaterale, fondata dal vecchio Rockefeller, e componente del Bilderberg.

MA NON È ANCORA TUTTO!

Nel 2021, Giorgia Meloni, capo dell'opposizione al Governo Draghi, viene invitata ad essere membro ufficiale dell'Aspen Institute. Il leader di Fratelli d'Italia ha accettato di buon grado.

Se dal 2021 torniamo al 2012 (la numerologia non è un caso), molti ricorderanno che Giorgia Meloni definiva Monti come guida dei poteri forti ed espressione di un progetto oligarchico, ma come si sa "il potere logora chi non ce l'ha". D'altra parte, le avvisaglie che Giorgia Meloni volesse cambiare orientamento si erano avvertite quando nel settembre 2020, era divenuta presidente dei conservatori e riformisti europei. Tale circostanza l'aveva sicuramente accreditata come leader di una destra europea più moderata rispetto agli irriducibili euroscettici. Insomma: tutto torna.

Colpa di una politica pronta ad adattarsi alle circostanze per il proprio potere?

Non credo. Direi piuttosto che la politica oggi nulla può opporre ai soliti noti. Questi, con grande abilità sono riusciti - spesso con l'inconsapevolezza propria delle genti che sono abbagliati dalle apparenze - a sovrapporsi allo Stato e a tutti gli Stati, con la loro supremazia economica, eliminando la sovranità del popolo e riducendo i suoi rappresentanti come meri vassalli di un signore invisibile ed onnipotente.

Di Enrico Clerici

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