Non mai trovato alcuna logica nel pathos contro il nemico; mi spiego: non deve essere l'odio a spingere a combattere l'avversario, ma solo la volontà olimpica di avere la meglio su di lui. Anni dopo avrei capito che questa forma di pensare è nei codici dei samurai...l'odio acceca, non permette di ragionare, riduce il tutto ad una semplice irrazionale e confusa voglia di colpire l'avversario in quanto è uno che la pensa in modo diverso da te, mentre deve essere inteso solo come uno strumento manovrato da forze superiori che a riparo del gioco delle ideologie che scatenano negatività.

Quello che una volta Qualcuno definì il soldato politico deve muoversi mosso non dall'odio ma dall'amore per la sua Idea. E questo permette una maggiore lucidità nella punga...a qualsiasi livello sia questa.

Pathos contro Logos, irrazionale contro razionale, Apollo/ Dionisio. Ma allora avevo 18 anni e solo dopo anni avrei dato una spiegazione a certi sentimenti..intuizioni.